La Storia dell'Oro
L'estrazione dell'oro fa parte delle attività umane da ben 6000 anni, praticata nelle regioni dell'Africa settentrionale, della Mesopotamia, lungo la valle dell'Indo e nelle zone del Mediterraneo orientale.
Origini antichissime dunque di cui resta chiara traccia nei racconti mitologici; origini non facilmente databili ma che comunque con buona approssimazione hanno permesso di stimare che durante il corso della storia siano stati estratti circa 135.000 tonnellate di oro, mentre un buon 10% del quantitativo totale sia andato perduto, in parte durante la lavorazione, in parte usurato dall'utilizzo, in parte perduto a seguito di saccheggi, si pensi ai tesori rimasti celati sui fondali marini o sepolti in luoghi impensabili e mai recuperati.
La quantità estratta negli anni è stata talmente ingente che la produzione attuale, che evidentemente si avvale anche di strumentazioni all'avanguardia incrementa il totale estratto appena del 2%.
I metodi di estrazione dell'oro si sono mantenuti a lungo pressoché identici, un lavoro gravoso e molto pericoloso; in Egitto così come nel periodo della Roma Imperiale i picconi erano i principali strumeti impiegati dagli schiavi all'interno dei giacimenti o miniere che di norma erano sempre sotto il diretto controllo dello Stato.
A seconda poi della natura del terreno oggetto di estrazione, si eseguivano tre differenti procedure, come il lavaggio della sabbia quando l'estrazione riguardava una zona aurifera superficiale, invece nel caso in cui fosse necessario raggiungere un terreno all'interno della roccia venivano scavati dei pozzi oppure se l'asperità del territorio non concedeva l'accesso alla zona desiderata, si procedeva frantumando i costoni rocciosi; una manovra quest'ultima estremamente pericolosa per gli operai, non di rado soffocati dalla polvere e dal vapore quando non travolti dalle franne causate da manovre incaute.
Senza entrare nel dettaglio delle varie epoche e delle popolazioni che si sono succedute nell'estrazione dell'oro, sempre questo lavoro si è presentato come un'attività ad alto rischio, svolta spesso in condizioni limite; non è un caso che spesso chi lavorava nelle miniere erano per lo più schiavi a volte detenuti che espiavano la propria condanna svolgendo questo lavoro.
E' decisamente particolare pensare che a lungo l'oro fu solo decimo nella classifica delle materie pregiate.
Nel 49 a.C sotto Cesare avverrà il conio della celebre moneta, prima di allora l'oro è utilizzato per gioielli, ornamenti e suppellettili, decoro per mobili, lavorato ed intrecciato ai tessuti e ovviamente impiegato nella realizzazione di armi e possenti armature.
Delle produzioni orafe più antiche spesso sono arrivate a noi pochissime testimonianze, specialmente perchè non valutando come degno di nota il valore artistico di gioielli e suppellettili nella maggior parte dei casi l'oro veniva rifuso e trasformato in moneta.
Oggi, il prezzo del prezioso metallo quotidianamente viene fissato sulle più importanti piazze finanziarie guidate dal fixing Londinese sede delle trattative più importanti.
Sono le cinque maggiori realtà mondiali a determinarne il costo, considerando l'entità degli acquisti e delle vendite e ovviamente a seconda della scarsità o meno della richiesta
Oggi vengono prodotte circa 2200 tonnellate di oro nel mondo, il maggior produttore è il Sud Africa che da solo fornisce un contributo che oltrepassa le 700 tonnellate, seguono gli Stati Uniti,con circa 300 tonnellate, l'Australia con oltre 245, la Russia con circa 230; l'Europa complessivamente contribuisce con circa 28 tonnellate e se l'Italia non ne produce più di 5, è pur vero che nel 1998 è stato il paese che ne ha trasformato il maggior quantitativo con una media di circa 500 tonnellate di oro lavorato in un anno.
Fino al 2000 il nostro paese con Grecia e Spagna era l'unico nel quale non era possibile per un privato acquistare oro a scopo di investimento.
Era dunque possibile esclusivamente l'acquisto di oro lavorato, manufatti, gioielli o monete, una restrizione questa che non riguardava solo alcuni istituti di credito per lo più collocati nelle località a maggior concentrazione di attività orafe, gli orafi infatti potevano acquistare oro per lavorare.
A febbraio del 2000 con l'abolizione della legge vigente e l'entrata in vigore della nuova normativa (legge 7/2000) ebbe fine il monopolio sull'oro che divenne accessibile anche ai privati autorizzati ad acquistare monete e lingotti come forma di investimento in esenzione IVA.
Le banche mondiali detengono oggi circa 1/3 del quantitativo d'oro esistente, oro che può ancora come è già avvenuto in passato, essere usato dagli stati per sanare le proprie casse oppure essere fornito come forma di garanzia.